Line 6 link (Pod HD500 + Line6 Dt25)
Approfitto per condividere questa mia scelta strumentale che mi sta felicemente accompagnando nell’ultimo anno (sia in sala prove che negli sporadici eventi live)\n\nE’ la combinazione della pedaliera PODHD500 +l’ampli DT25 Line 6 (combo nel mio caso).\n\nSono due unità distinte nate per lavorare anche separatamente (la pedaliera è ben nota) ma, che offrono insieme un’ottima sinergia e trasformano i suoni della pedaliera, gestendole attraverso un vero e proprio amplificatore valvolare.\n\nL’ampli preso singolarmente è interessante, si tratta di un 25W con 2 EL84 Finali e la classica 12AX7 nel Pre. E’ un Made in China realizzato in collaborazione con Bogner (infatti riporta il logo Bogner sul pannello controlli), probabilmente gli stessi stabilimenti dove realizzano il Bogner Alchemist.\nHo scelto il 25W perché conosco quanto fosse in generale difficile gestire una potenza superiore e devo dire che la scelta è stata più che indovinata, ma esiste anche la versione 50W sia nel combo che nella testata (N.B. il combo 25W ha un peso più che considerevole, come è lecito aspettarsi quando i trasformatori sono adeguatamente dimensionati).\nDi per se l’ampli a 4 canali: american clean, british crunch, Class A chime e modern high-gain che vengono gestiti attraverso i consueti comandi e due pannelli di equalizzazione distinti (in definitiva si possono settare 2 canali da richiamate poi con un normalissimo pedale switch collegato).\nOltre alla classica sezione Gain/Volume su ogni canale ci sono Bass/Mid/Treble più Presence e Reverb (digitale) e il master volume sul finale.\nI settaggi impostati sulle due sezioni rimangono memorizzati, incluso la selezione della modalità pentodo/triodo e Class A-Class A/B (disponibili su appositi selettori sul pannello comandi)\nL’ampli lavora anche con un selettore in modalità low volume all’equivalente di 10 W (anche se la differenza di volume in uscita sembra molto più consistente, e il suono tende a scurirsi abbastanza). Personalmente preferisco comunque la modalità std al minimo volume possibile.\nOra, quanto di questo ampli sia dovuto ad un circuito simulato, quanto ad un ampli valvolare vero e proprio non mi è dato sapere…ma le valvole si sentono…eccome.\nPreso singolarmente il dt25 combo ha suoni interessanti, ma da solo non lo sceglierei come ampli…per quanto versatile.\nMi piace anche la risposta del cono custom celestion® g12h-90, calda ma graffiante, se ne necessario.\n\nSulla pedaliera PODHD500 non mi dilungo, ha sicuramente una buona qualità costruttiva (con chassis e switch in metallo e un pedale di espressione ben solido)…anche se quella che mi era stata data impachettata in negozio aveva un difetto (cioè uno dei potenziometri della sezione ampli, il gain, andava in deriva da solo…..cioè il parametro dopo 5 secondi aumentava autonomamente).\nRisolto comunque con immediata sostituzione della pedaliera stessa dal negoziante.\n\nIl bello viene quando si collegano i due oggetti tramite un normale cavo XLR alle uscite dedicate (Line6 link)\nA quel punto i due oggetti prendono a parlare la stessa lingua e tutto ciò che abbiamo impostato sulla HD500 viene filtrato dalla sezione pre-finale dell’ampli, colorando di quel tocco valvolare che a noi chitarristi piace tanto.\nSi deve solo avere l’accortezza di passare sui preset dalla modalità “Amp” alla modalità “Preamp” e (a meno di particolari ricerche di sfumature) disabilitare la simulazione di cabinet delegandola al binomio cassa/cono del combo.\nEcco che entrano in gioco tutte le gustose “diavolerie” che un unità di controllo come POD HD500 ti mette a disposizione tra cui segnalo:\n• La presenza del comodissimo pedale d’espressione (da delegare a volume/wha…o alla gestione di un parametro di un singolo effetto\n• La gestione per preset, che ti consente una valanga di suoni a disposizione ….una valanga di suoni che possono anche modificati al volo perché una volta scelto il preset nella parte superiore della pedaliera rimane possibile l’inserimento o l’esclusione di un qualsiasi effetto dalla catena assegnato (per i più fenomeni non manca il tap per il delay e una divertente sezione loop che permette di sovra incidere fino 48 sec… costruendo se si è bravi un arrangiamento)\n• La possibilità di intervenire sul tipo di preamp dai potenziometri del all’ampli come da quelli della pedaliera\n• L’automatico setting della modalità ampli in classe A o classe A/B in base al tipo preamp impostato (in base al tipo di preamp impostato sulla pedaliera viene richiamato il canale ampli più adatto)\n• Tutta l’effettistica che si porta dietro la pedaliera HD500 che contiene anche: compressori in ingresso, distorsioni ispirate ai più celebri modelli di pedalini stomp-box, modulazioni e delay a profusione…effetti dal sapore vintage come vari tipi di tremolo/vibrato, Univibe ecc..\n• Possibilità di creare sezioni di preset dedicate a strumenti diversi…ad esempio si può creare una serie di preset dedicate alla risposta di una chitarra di diversa “natura”.\n• Un’uscita cabinet simulated out che funziona molto bene per l’amplificazione su PA (senza dovere microfonare come di prassi il cono)\n• Un accordatore on board molto preciso\n• Un utile collegamento a PC per salvataggio ed editing dei preset.\n\nInsomma ci sono un sacco di cose che trovereste anche singolarmente sulla pedaliera nel caso vi collegaste ad un altro ampli, o ad un finale di potenza o nel PA diretti.\nMa qui sta la grossa differenza…o meglio, la semplificazione…perché se si collega il cavo XLR tra le due prese dedicate (Line 6 Link) molte cose vengono gestite senza grossi ulteriori accorgimenti.\nHo fatto la prova comparativa dal line out della pedaliera al return della sezione effetti (cioè ho mandato l’uscita “tradizionale” dell’HD500 nel finale dell’ampli settando sulla pedaliera questo tipo di collegamento)…il suono è sempre interessante (ben riscaldato dalle valvole) ma, manca un po di “dettaglio” se confrontato con Line6 link.\nNon ho fatto invece la connessione diretta all’ampli perché il tutto verrebbe inesorabilmente filtrato e colorato dalla sezione PRE dell’ampli…con tutte le implicazioni del caso (oltre al fatto che gli effetti normalmente dedicati al send/return finirebbero inevitabilmente in ingresso).\nInsomma concludendo questa lunga descrizione (ma era difficile essere più sintetici) sono soddisfatto dalla scelta perché mi è sempre piaciuto spaziare su più sonorità e questo binomio lo consente in maniera molto credibile.\n\nSe lo confronto con il precedente Switchblade di H&K ho trovato molto più facile creare suoni credibili che non avessero un impostazione rock troppo “moderna”….cioè ci si può fare un bel pezzo degli Stones senza aspettarsi un crunch da AC/DC..ma un suono logico di un Bassman o di un Deluxe saturato magari da uno stompbox tipo Tubescreamer.\nPoi l’impressione sonora rimane comunque una cosa molto soggettiva da demandare al gusto personale ed è chiaro che non sono li ad aspettarmi lo stesso suono di un vero Bassman con un pedalino “boutique”…ma comunque una cosa credibile…quella si.\nInoltre ognuno dei due oggetti ha un senso anche se preso singolarmente (infatti ho provveduto ad una sezione di preset su pedaliera per diretta su PA nel caso l’ampli facesse le bizze)\n\nA livello di assemblaggio si tratta di un trasformatore per la pedaliera, il cavo XLR per il Line6 link, il cavo di alimentazione dell’ampli e in cavo jack per collegare la chitarra alla pedaliera, quindi un collegamento abbastanza veloce.\nIo ci metto in più un Wha della Morley in ingresso alla pedaliera, che tra l’altro risponde molto bene, come nel normale input dell’ampli.\nDel peso dell’ampli ho già parlato…ma se si vuole un certo calore è un prezzo che si può pagare.\n\nNel frattempo vedo che è uscita già l’evoluzione di HD500 (HD500X) che avrà qualche ulteriore dettaglio.\nA livello di budget siamo sui 750€ per l’ampli (difficile trovarlo usato) e 400€ per la pedaliera (dove l’usato è molto più disponibile).\nNon è poco…ma nemmeno tantissimo.\n\nAdesso ho detto tutto....credo.